Fonte: nurse24.it;
Il 52% dei neo assunti e il 38% dei
“senior” vorrebbe cambiare azienda per condizioni e guadagni migliori,
nonostante la maggioranza di loro (il 51% dei senior e il 67% dei neoinseriti)
provi gratificazione nello svolgere il proprio lavoro.
È la fotografia della situazione del personale in Sanità restituita dalla ricerca FIASO (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), che mostra le difficoltà incontrate dai professionisti. Tra i motivi per cambiare aria anche la "latitante" meritocrazia.
È la fotografia della situazione del personale in Sanità restituita dalla ricerca FIASO (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), che mostra le difficoltà incontrate dai professionisti. Tra i motivi per cambiare aria anche la "latitante" meritocrazia.
Per condizioni e guadagni migliori il personale Ssn
cambierebbe azienda
Gratificati dal proprio lavoro - che, nonostante tutto,
risponde ai bisogni di
salute dei cittadini - ma piegati da turni massacranti ai quali non corrisponde una giusta retribuzione, né un giusto riconoscimento "quando svolgono un buon lavoro".
salute dei cittadini - ma piegati da turni massacranti ai quali non corrisponde una giusta retribuzione, né un giusto riconoscimento "quando svolgono un buon lavoro".
Sono i 13 mila tra medici, infermieri e tecnici tra i quali FIASO
e IEN (Istituto Europeo di Neurosistemica) hanno realizzato una ricerca con il
duplice obiettivo di fornire un quadro generale della situazione del personale
in Sanità e individuare, analizzare e verificare la presenza e il gradimento di
interventi mirati a superarle, in modo da sostenere le Aziende sanitarie nella implementazione
di possibili linee di intervento orientate al cambiamento e all'innovazione.
La fotografia che restituiscono i dati Fiaso - presentati
l'11 luglio nel corso dell’Assemblea nazionale della Federazione - è quella di
un mondo del lavoro che, nonostante gli scossoni ai quali è stato sottoposto
negli ultimi anni, sembra reggere ancora.
Ma il punto di rottura è vicino, perché senza nuove
motivazioni e riconoscimenti retributivi il rischio è quello di assistere ad
una vera e propria fuga di professionisti della nostra sanità, già in forte
crisi anche da questo punto di vista (basti pensare, ade esempio,
all'allarmante carenza
di infermieri).