28 novembre 2019

Patto trasversale per la Scienza: FNOPI prima Federazione a sottoscriverlo



La firma a Bologna in occasione del convegno “Scienza & passione per vincere la crisi” organizzato dal Gruppo Ricerca dell’Ordine degli infermieri del capoluogo emiliano romagnolo in collaborazione con Giovanni Pomponio, ideatore del format.

“Patto trasversale per la Scienza”: un impegno per le forze politiche a riconoscere che il progresso della Scienza è un valore universale dell’umanità che non può essere negato o distorto per fini politici o elettorali.
Un Patto che ha raccolto finora oltre 6.100 firme, e oggi è stato sottoscritto, prima in Italia, anche dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), la più numerosa del nostro paese con oltre 450mila iscritti.

“Sottoscrivere il Patto – ha detto la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli – è una scelta naturale per gli infermieri. Anche nel nuovo Codice deontologico 2019 abbiamo previsto che l’impegno dei nostri professionisti debba basarsi su conoscenze validate dalla comunità scientifica e che sia necessario aggiornare le competenze attraverso studio e ricerca, pensiero critico e riflessione fondata sull’esperienza e buone pratiche per garantire la qualità e la sicurezza delle attività. L’infermiere ha l’obbligo di comunicare in modo scientifico ed etico e di segnalare al proprio Ordine le attività di cura e assistenza infermieristica inappropriate e prive di basi, di riscontri scientifici e di risultati validati. Tutto ciò che il Patto prevede – conclude - sia la politica a garantirne la certezza e gli strumenti per poterlo applicare”.

05 novembre 2019

Regione che vai, ticket che trovi. Ecco la prima disuguaglianza


Farmaceutica, specialistica e superticket a macchia di leopardo tra le Regioni e i cittadini - secondo l'analisi di Tonino Aceti, portavoce FNOPI, sui dati dell'Economia e della Corte dei conti, pagano cifre diverse in base alla loro residenza. La proposta del ministro Speranza di abrogare il superticket va nella giusta direzione e anche l'idea della rimodulazione della compartecipazione risponde a quanto scritto nel Patto per la salute 2014-2016, finora mai applicato
La proposta del Ministro della Salute Roberto Speranza di abrogare a livello nazionale il Superticket va nella giusta direzione, per almeno tre buoni motivi.
IL PRIMO. Secondo l’Istat sono 4 milioni le persone che rinunciano alle cure per motivi economici (circa 2 milioni quelle che vi rinunciano a causa delle liste di attesa). Ciò nonostante analizzando il “Rapporto 2019 sul coordinamento della finanza pubblica” della Corte dei Conti il contributo complessivo in termini di ticket richiesto ai cittadini cresce complessivamente nel 2018 in media del 2,6 per cento, con un aumento pari a 74 mln di euro.  L’abrogazione del Superticket, e più in generale una riduzione della pressione dei ticket sui redditi delle famiglie, rappresentano quindi misure che possono concretamente facilitare l’accesso alle cure da parte dei cittadini salvaguardandone al tempo stessi i relativi redditi. 

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