Articolo di: nurse24.it,
Dal Ministero della Salute arriva una nuova circolare di
aggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e
territoriali in corso di emergenza COVID-19. Tra i punti affrontati
nel documento: mascherine e tamponi a tutto il personale sanitario, più
attenzioni per Rsa e pazienti fragili, individuazione di strutture residenziali
e/o alberghiere rivolte al personale sanitario e socio-sanitario più esposto.
Emergenza Covid-19, la nuova circolare del Ministero
della Salute
Il Ministero della Salute - con la
circolare del 25 marzo 2020 - aggiorna le linee di indirizzo organizzative dei
servizi ospedalieri e territoriali per affrontare l'emergenza coronavirus.
Diversi i punti affrontati dal documento:
dall'individuazione di ospedali dedicati solo al Covid-19 alla
riorganizzazione della presa in carico territoriale dei
pazienti oltre che del sistema di emergenza-urgenza e ad
una maggiore attenzione alle Rsa e al paziente fragile, passando
per la sicurezza degli operatori sanitari e
l'individuazione di strutture residenziali e/o alberghiere rivolte sia al
personale sanitario e socio-sanitario più esposto, che a quei soggetti che, a
causa di ragioni logistiche, strutturali, socio-economiche, non possono essere
accolti in isolamento presso il proprio domicilio.
Questo perché l’evolversi della situazione epidemiologica rende necessario aggiornare e uniformare, quanto più possibile, il percorso organizzativo dei servizi regionali ospedalieri e territoriali, anche con iniziative di carattere straordinario ed urgente, scrive il Ministero.
Mascherine e tamponi per il personale sanitario e operatori
delle Rsa
In questo quadro generale - spiega la circolare - è essenziale
il ruolo svolto dal personale sanitario che, a vario titolo, si prende
cura dei pazienti con Covid-19. Il primo obiettivo è dunque quello di tutelare
la loro sicurezza, dotando il personale sanitario di dispositivi
di protezione individuale (Dpi), di efficienza modulata
rispetto al rischio professionale a cui viene esposto.
Allo stesso modo, sottolinea il Ministero, è corretto che il
personale sanitario esposto venga sottoposto a indagini (tampone
rino-faringeo) mirate a valutare l’eventuale positività per
Sars-CoV-2. Una misura questa, volta non solo a tutelare la salute del
personale sanitario, ma anche quella dei pazienti stessi.
Lo stesso tipo di approccio andrà inoltre rivolto
a tutti gli operatori, sanitari e non, che operano nelle Rsa, dove
si concentra un alto numero di soggetti che, soprattutto per età, ma anche per
presenza di comorbilità, sono particolarmente fragili ed esposti al rischio di
forme severe o addirittura fatali di Covid-19.
Ridurre rischi di contagio dovuto a situazioni
intrafamiliari
Le Regioni sono tenute a impostare sistemi di sorveglianza e
monitoraggio volti al contenimento del contagio e del rischio connesso alle
situazioni intrafamiliari, istituendo una gestione per coorti,
presso strutture residenziali e/o alberghiere rivolte a quei soggetti che, a
causa di ragioni logistiche, strutturali, socioeconomiche, non possono essere
accolti in isolamento presso il proprio domicilio.
Analoghe soluzioni di alloggiamento possono essere
rivolte al personale sanitario e sociosanitario maggiormente esposto,
ai fini di tutelare i medesimi e i rispettivi nuclei familiari.
Ricovero ospedaliero
È necessario identificare prioritariamente
strutture/stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da
COVID- 19, tenuto conto che le attività precipue sono legate alle malattie
infettive, assistenza respiratoria e terapia intensiva. Parimenti, è necessario
individuare altre strutture ospedaliere da dedicare alla gestione
dell'emergenza ospedaliera NON COVID (patologie complesse tempodipendenti).
È assolutamente indispensabile individuare tutte le
possibili strutture ospedaliere (pubbliche e private) dotate di reparti o aree
con impianto di erogazione di ossigeno, aria compressa e vuoto o implementabili
in tal senso.
Sistema di emergenza territoriale
Si suggerisce una differenziazione delle chiamate ai numeri
112/118, deputati alla gestione dell’emergenza, dalle chiamate finalizzate a
fornire risposte informative. In tutti i Pronto Soccorso devono essere previsti
specifici percorsi di pre-triage tesi ad individuare tempestivamente i pazienti
sospetti positivi al COVID-19 al fine di indirizzarli verso i percorsi
specificatamente dedicati ed evitare al massimo contaminazioni.
Necessario garantire quanto più velocemente possibile
l’arrivo di mezzi di emergenza nei siti oggetto di chiamata per condizioni
critiche dei pazienti, inclusi quelli affetti da patologie diverse da Covid-19,
che potrebbero avere significativo detrimento da un ritardo nell’arrivo dei
mezzi di soccorso (es. pazienti infartuati o colpiti da stroke).
È necessario, inoltre, programmare e realizzare nel minor tempo possibile la formazione del personale dedicato alla gestione dei malati affetti Covid-19 al fine di garantire la migliore gestione terapeutica degli ammalati e la sicurezza degli operatori sanitari.