“Manca
l'ultimo passaggio al Senato, quello della conversione in legge defnitva - su
cui finora l'accordo in Parkamento è di votare il testo senza modifiche -
perché dopo oltre dieci anni di attesa i Collegi si trasformino in
Ordini. L'Aula della Camera ha approvato il Ddl Lorenzin che sarà
trasmesso subito al Senato”.
Dopo
oltre dieci anni di attesa si vede l’uscita del tunnel: con l’approvazione da
parte della Camera del Ddl Lorenzin
(C 3868), i Collegi degli infermieri si trasformano in Ordini. O meglio, lo
diventeranno dopo l’ultimo passaggio al Senato che, tuttavia, secondo gli
accordi parlamentari dovrebbe avvenire senza modifiche e quindi con la
conversione in legge definitiva del provvedimento.
“Dopo
più di dieci anni di stallo – dichiara Barbara
Mangiacavalli, presidente della Federazione
Ipasvi finalmente è quasi legge un
provvedimento atteso praticamente dalla quasi totalità di chi lavora nel
servizio pubblico e dalla stragrande maggioranza di chi opera nella Sanità”.
“Gli infermieri – aggiunge - sono ormai
da decine di anni professionisti laureati e non aveva più senso mantenere
l’obsoleta e anacronistica separazione tra collegi e ordini per delineare forme
di rappresentanza professionale e di iscrizione agli albi di appartenenza. Ora,
al pari di tutte le altre professioni intellettuali, per loro ci sarà una
tutela ordinistica che favorirà non solo i professionisti, ma anche per gli
stessi cittadini, offrendo armi efficaci ad esempio contro l’abusivismo, che
infanga l’operato di centinaia di migliaia di professionisti e pone a rischio
la salute degli assistiti”.
“Ringraziamo
i parlamentari e il relatore del provvedimento, il ministro della Salute e
tutti quelli, come la senatrice Silvestro, componente del Comitato centrale
Ipasvi, che hanno consentito finalmente di sbloccare l’impasse in cui questa
norma si trovava da anni.
Gli
oltre 440mila infermieri che operano in Italia dimostreranno ora ancora di più
la loro professionalità e la loro capacità, come fanno ogni giorno nei luoghi
di lavoro accanto agli assistiti, perché sia riconosciuto ovunque il
valore della nostra professione che non deve mai smettere di crescere. E noi
con lei”.