Gli infermieri hanno una
peggiore qualità di vita rispetto alla popolazione generale, a dirlo è uno
studio italiano condotto dall'Università degli Studi di Siena e dall'Azienda
Ospedaliero Universitaria Senese.
Il lavoro su turni, si sa, è una prerogativa per la
maggior parte degli infermieri ospedalieri poiché l'unico modo per assicurare
una continuità assistenziale ai pazienti h 24.
Molti studi hanno analizzato l'impatto
del lavoro notturno sulla salute degli operatori, riscontrando un aumento
dei rischi, come la comparsa di disturbi del sonno e un generale peggioramento
della qualità di vita.
La severità dei disturbi correlati al lavoro su turno
notturno peggiora inoltre all'aumentare delle ore lavorate, del numero di notti
e dell'età.
Questi disturbi sono correlati allo sfasamento del ritmo
circadiano, all'alterazione del ritmo sonno veglia, dell'orario dei pasti e
periodi di digiuno ed incidono nello sviluppo di: Tramite l'utilizzo della versione italiana dello Short Form
Questionnaire (SF 36) i ricercatori italiani hanno indagato il percepito dello
stato di salute degli infermieri intervistati (nello specifico lo
stato di salute generale, la presenza/ assenza di dolore, problematiche
psicofisiche e la dimensione sociale, relazionale) e l'hanno confrontato con i
livelli di salute della popolazione generale italiana.
Da questo studio è emerso che il tempo impiegato per
raggiungere il luogo di lavoro, gli anni di servizio e il sesso femminile
(predominante nello studio, circa il 70% del campione) influiscono sullo stato
di salute degli infermieri.
Nello specifico all'aumentare dell'età, degli anni di
servizio, di quelli con lavoro articolato su turni, del tempo lavorato nella
stessa unità operativa peggiora in maniera significativa la percezione del proprio
benessere fisico. Le donne hanno inoltre maggiori problemi sia fisici che
mentali lavoro correlati rispetto agli uomini, che paiono godere
complessivamente di uno stato di salute migliore.
Il tempo impiegato per recarsi al lavoro è
strettamente correlato alla qualità di vita e allo stato di salute percepito,
che peggiorano all'aumentare del tempo trascorso sui mezzi.
Le donne che lavorano su turni sembrano avere una
peggiore qualità di vita e stato di salute rispetto agli uomini.
Già altri studi in passato avevano evidenziato che le
infermiere sposate che lavoravano su turni notturni erano a maggior rischio di
tensioni familiari, proprio a causa dei cambiamenti nelle attività di routine e
del minor tempo disponibile da dedicare alla famiglia.
La
salute degli infermieri va maggiormente tutelata, i risultati di questo
studio mostrano una scarsa qualità di vita e dello stato di salute, nonostante
sia una categoria professionale sottoposta a plurimi controlli durante la vita
lavorativa.
Gli infermieri sono essenziali nel proteggere la salute dei
pazienti ma per adempiere a questo importantissimo compito è necessario che in
primis venga tutelata anche la loro di salute.
<<Fare il bene
degli infermieri vuol dire fare il bene del paziente>>
Il benessere
dell'operatore non va sottovalutato poiché incide nella pratica clinica
quotidiana e nella soddisfazione del professionista e di conseguenza anche del
paziente.
Fonte: nurse24.it