Sono già migliaia i medici, gli
infermieri e gli altri operatori che hanno lasciato il lavoro prima del
previsto approfittando di «Quota 100» e il trend rischia di svuotare gli
ospedali, con effetti sulle prestazioni. A lanciare l'allarme è la Fiaso, la Federazione
delle aziende ospedaliere, che ha esposto il problema anche durante il tavolo
di confronto sul Patto per la Salute.
«Quota 100 rischia di far aumentare del
24% i pensionamenti anticipati del personale sanitario - ha sottolineato il
presidente Francesco Ripa di Meana - accentuando le criticità già
esistenti e mettendo in discussione l'offerta assistenziale, al punto da porre
le aziende sanitarie nella condizione di dover individuare soluzioni per
scongiurare l'interruzione di pubblico servizio». Dai dati, frutto di
un'indagine condotta dalla stessa Federazione su oltre il 50% delle aziende
sanitarie pubbliche, è emerso un significativo aumento dei prepensionamenti in
particolare tra gli amministrativi (+33%), gli operatori socio-sanitari (+26%)
e gli infermieri (+20%), con una adesione rilevante a «Quota 100» anche
dei medici (+16%). I pensionamenti dovuti a «Quota 100» a maggio 2019 sono
stati secondo la survey 5.325, di cui 682 medici, 1.009 infermieri, 352
operatori socio sanitari, 1.070 amministrativi, 2.212 altri, soprattutto
tecnici.