23 giugno 2021

Infermieri italiani preparati e competenti, ma tra i meno pagati d'Europa

Articolo del sito nurse24.it, indirizzato a tutti gli infermieri; 


In Italia un infermiere guadagna mediamente 27.382 euro l’anno, contro i 32.092 della Francia, i 34.212 della Spagna, gli oltre 45mila della Germania e i 48.167 dell’Irlanda. A passarsela meglio è il Lussemburgo, che stipendia i suoi infermieri con circa 91.290 l’anno. Gli ultimi dati Ocse (relativi al 2019) evidenziano una forte disomogeneità tra gli stipendi di infermieri in Europa (ma anche oltreoceano) e vedono l’Italia agli ultimi posti della classifica. Dopo di noi solo Grecia (19.067 euro) ed Estonia (16.653 euro).

Stipendio infermieri, peggio dell'Italia solo Grecia ed Estonia

Parlare di valorizzazione del lavoro quando l’aggiornamento del sistema retributivo è al palo da diversi anni è un paradosso. Vero è che a parole se ne discute spesso (soprattutto in prossimità di elezioni), ma l'eloquenza dei fatti è più tangibile: gli infermieri italiani - quelli che buona parte del mondo ci invidia per preparazione e competenza, quelli che si sono sentiti promettere riconoscenza da più parti durante l'immane sforzo della pandemia - continuano ad essere tra i meno pagati d'Europa. E il 27 del mese continua ad essere il giorno della vergogna.

Non solo stipendi molto al di sotto della media europea (circa 40.513 euro). Gli infermieri italiani sono anche fortemente sottodimensionati. Tradotto: sono pochi, ma lavorano di più guadagnando meno dei colleghi europei. Difficile parlare di innovazione nella pubblica amministrazione se le condizioni sono queste. Così come le parole “rilancio”, “crescita” e “protagonismo dei lavoratori pubblici” stridono alle orecchie di professionisti per i quali nemmeno gli sforzi profusi durante la pandemia da Covid-19 hanno risparmiato promesse da marinaio.

Stridono i livelli retributivi di un OSS di sala operatoria o di terapia intensiva e un infermiere neoassunto o con 10 anni di anzianità di servizio che si differenziano per circa 100 o 120 euro a causa delle fasce economiche bloccate. Stride un premio di indennità di specificità infermieristica slegato da una riforma del sistema classificatorio e da un livello comparativo di retribuzione dei colleghi europei. Stridono i proclami di istituzioni ordinistiche che si ergono a parasindacati calvalcando le onde emotive del momento e stridono i mantra dei sindacati, che continuano a propinare la nenia del per il rinnovo del contratto le risorse economiche sono limitate.

È il momento di smettere di fissare il dito al posto della luna. Come? Partire dagli infermieri per ridefinire i livelli di retribuzione in tutti i profili sanitari e in tutti i livelli economici, ad esempio. E ancora: rivedere la classificazione del personale tenendo presente i livelli di acquisizione di competenze, formazione ed esperienza che garantiscano passaggi di livelli retributivi coerenti con gli sforzi e gli apporti profusi nei livelli di attività. Insomma, uscire dalla condizione di confronto impietoso nel contesto europeo.

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