28 settembre 2021

Vaccini, lo studio del Niguarda: dopo 6 mesi anticorpi in calo, ma la protezione rimane efficace

Articolo del sito: corriere.it; 


Gli anticorpi contro il virus Sars-Cov-2 calano dopo sei mesi dalla vaccinazione, ma non scompaiono. Soprattutto sembra che rimanga una «memoria immunitaria» capace di dare una protezione duratura. Sono i risultati dello studio clinico «Renaissance» condotto dall’ospedale Niguarda su 2.179 operatori. La ricerca è partita con la campagna anti-Covid e intende valutare l’efficacia delle iniezioni a intervalli di tempo prefissati. «Con le prime due analisi, cioè dopo 14 giorni e dopo 3 mesi dalla vaccinazione, avevamo osservato una risposta anticorpale in circa il 99% dei vaccinati» commenta Francesco Scaglione, direttore del laboratorio di Analisi chimiche e Microbiologia di Niguarda.



Al terzo controllo dopo 6 mesi, il 99 per cento dei vaccinati ha ancora una buona dose di anticorpi in circolo. L’1 per cento ne ha pochi. Tra questi soggetti ci sono persone che fin dall’inizio non hanno sviluppato una risposta al virus, alcuni dei quali perché hanno basse difese immunitarie. Se nella maggioranza dei casi gli anticorpi sono rimasti, è cambiata la loro quantità. La curva di riduzione è stata più netta e veloce nei primi 3 mesi (tra i 14 giorni e i 3 mesi il calo è stato di circa il 70%) e più lenta e graduale nel periodo successivo (circa il 45%). Ecco i dati: a sei mesi dalla vaccinazione l’86% degli operatori possiede un livello di anticorpi inferiore a 1.000 BAU (binding antibody unit), il 6% ha un titolo tra 1.000 e 1.500 BAU, il 3% tra 1.500 e 2.000 BAU e il 4% un titolo superiore a 2.000 BAU. Resta da capire quale sia il livello necessario per essere protetti dal contagio e dalla malattia.

Dallo studio emerge un altro aspetto, che va al di là della conta degli anticorpi: tra gli oltre 2 mila operatori ci sono stati pochissimi casi di contagio dopo la vaccinazione. «I dati sulle infezioni sono estremamente confortanti — dice Scaglione —: soltanto 10 operatori sanitari, infatti, hanno contratto l’infezione e, soprattutto, 9 su 10 in maniera asintomatica o paucisintomatica e solo uno in maniera sintomatica. Tra l’altro in questo caso si trattava di uno dei soggetti fragili che non aveva inizialmente risposto alla vaccinazione». Anche in presenza di un numero relativamente basso di anticorpi , sembra che una volta che l’organismo entra in contatto con il virus si attivi una risposta efficace e rapida grazie ai linfociti T. Si tratta di cellule «sentinella» che permettono di produrre una protezione duratura contro il Covid grazie alla cosiddetta memoria immunitaria. A partire da questi dati prosegue lo studio dei ricercatori di Niguarda, che analizzeranno i livelli di anticorpi a un anno dalla somministrazione del vaccino.

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