13 gennaio 2022

Il trucco della regione Lombardia. I positivi in ospedale sono molto di più!

Ieri la Regione Lombardia ha chiesto al ministero della Salute di non conteggiare come ricoveri Covid i pazienti ospedalizzati per altre patologie risultati positivi. fine sarebbe "dare una rappresentazione più realistica e oggettiva della pressione sugli ospedali". Ma la Regione almeno dal 10 dicembre esclude dal calcolo i ricoverati nei pronto soccorso e i positivi ricoverati per altre patologie. Un modo per sottostimare il dato e non aggravare gli indici che determinano i colori delle Regioni. nuovo sistema" è stato messo nero su bianco il 10 gennaio con la circolare G1 1791 inviata a tutte le strutture sanitarie con "le modalità di gestione dei ricoveri di area non intensiva" in cui si specificano i casi nei quali il paziente Covid va inserito nella lista e chi invece no. Tra gli esclusi pazienti dimessi dal pronto soccorso che non sono stati ricoverati in un reparto per acuti e i pazienti con ricovero in un regime di degenza diverso da quello ordinario per acuti (es. riabilitazione/subacuti)". Indi- pendentemente se siano sintomatici o asintomatici.

Cosa significa

ce lo spiega un medico di un pronto soccorso milanese, che chiede l'anonimato: un modo per travisare la realtà sostiene nel senso che se non contiamo i pazienti in attesa di ricovero in pronto soccorso e che magari aspettano già da 5/10 giorni, né quelli con degenza diversa, si va a incidere sui criteri che definiscono le aree. Cosi si considerano solo i pazienti ricoverati in degenza ordinaria e in terapia intensiva e si rimane con un'emergenza inferiore, quando, invece, gli ospedali sono sotto le bombe. Anche nelle ondate precedenti- aggiunge non c'era una vera valutazione dei pazienti in pronto soccorso, però ora stato scritto nero su bianco".

A complicare la situazione, la scelta di non individuare- a differenza delle ondate precedenti degli hub Covid di specialità. In passato erano indicati ospedali dove indirizzare tutti i positivi con una patologia cardiaca, oppure un trauma, lasciando le altre strutture "pulite". Oggi le direttive sono cambiate: In questa ondata non è stato attivato nessun hub Covid di specialità, cioè qualunque paziente di qualunque specialità si presenti in ospedale, deve essere trattato in quell'ospedale'", dice il medico. Se hai un infarto e anche il Covid, vieni ricoverato in cardiologia e risulti paziente cardiaco, ma non rientri nei malati Covid. Una scelta che crea problemi di gestione dei reparti, perché i sanitari devono assicurare spazi per i degenti Covid e non Covid, aggravando la pressione sul personale e limitando l'operatività delle strutture.

Non va meglio nei pronto soccorso: “In questo momento ho 13 pazienti Covid in attesa da più giorni e una ventina di non Covid dice lo specialista 13 fantasmi, per l'indicatore, perché con le nuove direttive è come se fossero a casa. Ma di fatto stanno vivendo un ricovero. Inoltre, stazionando a lungo in pronto soccorso, aggravano il lavoro ordinario". E secondo il medico "altissimamente verosimile" che a dicembre se i conteggi fossero stati reali, la Lombardia sarebbe diventata gialla. Dalla Regione fanno sapere che la G1 1791 una circolare gestionale, che si limita a specificare alcuni punti già previsti nel decreto".

Il Pirellone inoltre sottolinea che il suo contenuto "non ha nulla a che vedere con il nuovo sistema proposto al ministero per differenziare i pazienti Covid che hanno la polmonite, rispetto ai pazienti subacuti di altre patologie che sono anche positivi".

Scritto da: "Il Fatto Quotidiano" del 13/01/2022

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