Rinnovare i contratti, pubblici e privati
Migliorare i servizi, valorizzare il lavoro
Giovedì
14 aprile 2016 – Sciopero generale di categoria per la Lombardia
#ContrattoSubito
Nonostante gli oltre 6 anni di blocco il Governo continua a ritenere la
contrattazione nei settori pubblici un’attività residuale sulla quale non vale
la pena investire risorse. La legge di stabilità per il 2016 ha stanziato solo
300 milioni di euro per i contratti pubblici, insufficienti a dimostrare la reale
volontà di avviare la stagione dei rinnovi per oltre 3 milioni di lavoratrici e
lavoratori. La stessa sentenza della Corte Costituzionale di luglio 2015, che
giudicava illegittimo il perdurare del blocco dei contratti da parte del Governo,
è stata disattesa.
Questo atteggiamento del Governo non è più tollerabile!
I sindacati di categoria di CGIL CISL UIL hanno da tempo presentato le
richieste per rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro e rilanciare
la contrattazione nelle amministrazioni pubbliche, a maggior ragione in
presenza di ulteriori e nuove modifiche degli assetti istituzionali per effetto
della legge Madia:
Ü Immediata definizione dei 4 comparti di contrattazione sulla base delle
esigenze di razionalizzazione e funzionalizzazione e definizione delle
specificità dei singoli settori in un’ottica di valorizzazione delle
professionalità e delle risorse a disposizione;
Ü Stipula di un Contratto nazionale triennale, dal 1/7/2015 al 1/7/2018,
che contenga, per tutti i comparti, il riconoscimento di 150 Euro medi a regime
a titolo di rinnovo e recupero da ripartire tra i due livelli di
contrattazione, anche in considerazione della produttività, della carriera e
dei contributi previdenziali relativi degli emolumenti persi in costanza di
blocco contrattuale;
Ü Attivazione di relazioni sindacali improntate al rafforzamento degli
istituti della partecipazione e a sancire definitivamente l’esigibilità della
contrattazione da finanziare anche con la lotta agli sprechi e alla spesa improduttiva;
Ü Individuazione di una disciplina utile a superare i vincoli della legge
Fornero e a stabilire forme di flessibilità in uscita che prendano anche in
considerazione disposizioni eccezionali per i lavori usuranti, nonché
l’incentivo all’integrazione e alla parificazione della previdenza
complementare pubblica a quella privata;
Ü Valorizzazione della valutazione con riferimento alla performance
organizzativa piuttosto che a quella individuale.
I lavoratori, pubblici e privati, dei servizi di pubblica utilità hanno
diritto al rinnovo del contratto nazionale. Al paese servono contratti
innovativi per migliorare la qualità dei servizi riconoscendo il valore del
lavoro.
Per questo chiediamo che i nuovi contratti nazionali tornino a essere
gli strumenti di regolazione dei rapporti di lavoro e garantiscano il potere
d’acquisto delle retribuzioni.
Per questo chiediamo maggiore forza della contrattazione integrativa,
che si articoli nei livelli regionale, territoriale, di sito e aziendale, per
garantire a tutti i lavoratori, pubblici e privati, che a parità di lavoro
corrispondano stessi diritti e stesse retribuzioni. Affidando alla
contrattazione di livello regionale il presidio dei processi di mobilità, di
riorganizzazioni e di ristrutturazioni aziendali, per monitorare e prevenire le
situazioni di crisi aziendale per difendere i livelli occupazionali.
Per questo chiediamo l’immediata riapertura dei tavoli per i rinnovi
contrattuali di ARIS, AIOP e Fondazione Don Gnocchi.
La Riorganizzazione del Sistema Sociosanitario Lombardo
In Regione Lombardia, dall’1 gennaio 2016 è entrata in vigore la legge
di riordino del sistema sociosanitario lombardo che ha accorpato nelle nuove
Aziende Socio Sanitarie Territoriali i servizi sanitari prima di Aziende
Ospedaliere e ASL e ha istituito le nuove Aziende Territoriali della Salute cui
sono trasferite le funzioni delle vecchie ASL non ricomprese nelle nuove ASST.
Le categorie di CGIL CISL UIL da tempo hanno chiesto a Regione Lombardia
di avviare un confronto vero e ed esigibile, sia a livello regionale, sia a
livello territoriale, sia a livello di ciascuna nuova azienda, per definire
l’organizzazione dei servizi, le condizioni del passaggio di tutto il personale
dalle vecchie alle nuove aziende, armonizzare i trattamenti economici del
personale proveniente da realtà contrattuali e organizzative spesso molto
diverse.
Abbiamo chiesto di definire un accordo quadro regionale per dare
maggiore titolarità alle Rappresentanze Sindacali Unitarie nelle singole
aziende.
Finora con Regione Lombardia non si riesce ad andare oltre il confronto
frammentato, su singoli aspetti della riorganizzazione rifiutando di affrontare
le questioni in un quadro d’insieme utile ad assicurare il mantenimento e il
miglioramento dei servizi ai cittadini e una reale prospettiva di valorizzazione
per i lavoratori.
#Giustorario e Vertenza Occupazione
Il 28 novembre scorso per l’Italia è entrata definitivamente in vigore
la normativa europea sull’orario di lavoro che impone il rispetto delle 11 ore
di intervallo tra un turno e l’altro, il non superamento delle 48 ore di lavoro
settimanale (tra lavoro ordinario e straordinario), il rispetto del riposo
settimanale.
È evidente a tutti che il mancato rispetto della normativa europea ha
fin qui reso possibile garantire i servizi ai cittadini con meno lavoratori di
quelli che effettivamente dovrebbero essere in servizio. Per questo riteniamo
non più rinviabile una trattativa con Regione Lombardia e con le associazioni
di categoria delle imprese che operano in sanità privata e nei servizi
sociosanitari e assistenziali, per il rispetto del giusto orario di lavoro e,
conseguentemente, per una vera e propria vertenza occupazione nel sistema
sociosanitario lombardo.
Mettendo al primo posto il mantenimento e il miglioramento dei servizi
per i cittadini, assumendo l’obiettivo della riduzione drastica dei tempi
d’attesa per le prestazioni sanitarie e, quindi, stabilendo un piano triennale
per la creazione di nuovi posti di lavoro tra professionisti sanitari e sociosanitari,
medici, infermieri, oss, ecc.
Assetti istituzionali
Da qui a qualche mese l’intera articolazione territoriale delle
amministrazioni pubbliche subirà gli effetti della legge Madia.
Se dovessero essere confermati dai decreti legislativi gli orientamenti
già dichiarati nella legge delega di riforma delle pubbliche amministrazioni
approvata ad agosto 2015, per il nostro territorio dovremo fare i conti con una
forte riduzione della presenza dello stato e del sistema degli enti territoriali
con conseguenti riduzioni dei servizi a cittadini e imprese e pesanti processi
di mobilità, quando non di esuberi definitivi, per migliaia di lavoratori.
I processi di riduzione, accorpamenti, riorganizzazioni, soppressione di
sedi e uffici, riguarderanno le prefetture, le camere di commercio, le ex
province, i ministeri, i servizi ispettivi di INPS, INAIL, Ministero del
Lavoro, le società partecipate, il corpo forestale dello stato e i vigili del
fuoco.
Chiediamo al Presidente di Regione Lombardia di avviare immediatamente
un confronto con le parti sociali per definire una proposta organica di
ridisegno delle funzioni pubbliche e istituzionali sul territorio, che sappia
misurarsi con le diverse istanze che anche dal territorio emergono in ragione
delle diverse caratteristiche socio-economiche-demografiche delle diverse aree
regionali (montana, metropolitana, padana).
Per i rinnovi contrattuali pubblici e privati, per le vertenze
regionali, che qui abbiamo brevemente accennato, e per tutte le vertenze
territoriali aperte e determinate anche dalle crisi aziendali a partire dalla
sanità privata (Fondazione Don Gnocchi, Sacra Famiglia, Fatebenefratelli,
ecc.), Funzione Pubblica CGIL, CISL Funzione Pubblica, UIL Federazione Poteri
Locali e UIL Pubblica Amministrazione,
PROCLAMANO UNA
GIORNATA DI SCIOPERO REGIONALE
delle lavoratrici e dei lavoratori, pubblici e
privati, dei servizi di pubblica utilità (Ministeri,
Enti Pubblici Non Economici, Agenzie Fiscali, Regione e Autonomie Locali,
Sanità pubblica e privata, Cooperazione Sociale, Vigili del Fuoco, Forestali,
Igiene Ambientale) per
giovedì 14 aprile
2016 - con manifestazione a Milano
cui parteciperanno i rispettivi segretari generali nazionali, con concentramento alle ore 9 in Piazza
Duca d’Aosta (Stazione Centrale) e comizio di chiusura in via Melchiorre Gioia
all’altezza di Piazza Lombardia.
Lo Sciopero sarà preceduto da iniziative unitarie in tutti i territori
della Lombardia per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni, con assemblee
nei luoghi di lavoro, volantinaggio, presidi delle lavoratrici e dei
lavoratori.
Milano, 4 febbraio 2016