23 settembre 2018

Come utilizzare medici e infermieri delle Asl nelle catastrofi. Ecco la direttiva della Protezione civile

Il Dipartimento della Protezione civile ha trasmesso alle Regioni per l'esame in Conferenza Unificata della direttiva per assicurare il massimo coinvolgimento dei Servizi sanitari regionali, per consentire al Servizio nazionale di protezione civile di assistere con la maggiore efficacia possibile la popolazione colpita, assicurando attenzione particolare ai soggetti che hanno bisogno di assistenza sociosanitaria. 


Medici e infermieri delle Asl
potranno fare da supporto nelle maxi-emergenze ai Centri operativi comunali e intercomunali secondo uno schema di direttiva appena trasmesso dalla Protezione Civile alle Regioni per l’esame prima tecnico e poi in Conferenza Unificata.




Alla base della direttiva c’è l'esigenza in caso di evento emergenziale, di assicurare il massimo coinvolgimento dei Servizi sanitari regionali, per consentire al Servizio nazionale di protezione civile di assistere con la maggiore efficacia possibile la popolazione colpita, assicurando attenzione particolare ai soggetti che hanno bisogno di assistenza sociosanitaria.

In questo senso va disciplinato il coinvolgimento nel coordinamento sanitario in caso di catastrofi, dei medici dei Distretti dell'azienda sanitaria locale nella Funzione sanità, con particolare riguardo ai Centri operativi comunali e intercomunali e il coinvolgimento degli infermieri dei Distretti addetti alle cure domiciliari, per favorire la rapida individuazione e assistenza alle persone '1disabili o con specifiche necessità", messe in salvo nelle aree e nelle strutture dedicate all'accoglienza in caso di evento.

Si tratta in sostanza dell’evoluzione pratica di quanto stabilito dal Dlgs 1/2018 che affida alla pianificazione di protezione civile "la definizione delle strategie operative e del modello di intervento contenente l'organizzazione delle strutture per lo svolgimento, informa coordinata, delle attività di protezione civile e della risposta operativa per la gestione degli eventi calamitosi previsti o in atto, garantendo l'effettività delle funzioni da svolgere con particolare riguardo alle persone in condizioni di fragilità sociale e con disabilità".

Secondo la direttiva, la direzione del Distretto individua tra il personale medico i propri rappresentanti per operare presso la Funzione sanità dei Centri operativi comunali e intercomunali con l’obiettivo di:

a) mettere a disposizione delle attività di protezione civile la propria conoscenza del territorio e delle relative risorse sanitarie (farmacie, strutture socio-sanitarie, ospedali, poliambulatori....);

b) costituire il riferimento del Sindaco per la localizzazione e il soccorso dei cittadini con disabilità permanenti o temporanee e con specifiche necessità sociosanitarie;

e) contribuire alla individuazione di ricoveri per gli assistiti con disabilità o specifiche necessità;

d) concorrere ai criteri di scelta per l'idonea destinazione alloggiativa degli assistiti con disabilità o specifiche necessità;

e) riorganizzare l'assistenza sanitaria e fornire indicazioni per la riorganizzazione dell'assistenza socio-sanitaria di base.

Per quanto riguarda gli infermieri, l’obiettivo è la immediata individuazione e assistenza delle persone "disabili o con specifiche necessità" nell'area colpita dall'evento. Anche in questo caso a individuare gli infermieri da coinvolgere è la direzione del Distretto sanitario che li coordina per:

a) favorire nelle strutture di accoglienza (Aree e centri Assistenza), la valutazione socio-sanitaria per le persone assistite attraverso l'utilizzo della scheda per la Valutazione delle Esigenze Immediate (SVEI), coordinato dagli infermieri Asl del territorio interessato dall'evento emergenziale, prevede la compilazione successiva di due sezioni:

- la prima può essere utilizzata da personale volontario sanitario opportunamente formato, e ha lo scopo di censire tutte le persone sfollate nelle Aree e nelle strutture preposte all'accoglienza (Aree e centri Assistenza,), individuando tra questi chi necessita di una specifica assistenza;

- la seconda, in base alla quale viene stabilito il tipo di assistenza da somministrare, dà le indicazioni da fornire al sindaco per la scelta di una destinazione alloggiativa più idonea (albergo, o struttura socio-sanitaria), oltre che sul mezzo da utilizzare per il relativo trasporto, riguardo esclusivamente ai soggetti che presentano specifiche esigenze (età, patologia, disabilità...). La compilazione della è affidata agli infermieri Asl del territorio interessato;

b) assicurare l'interazione con la Funzione sanità dei Centri operativi comunali e intercomunali, contribuendo, con l'apporto del personale medico, a informare il sindaco sulle necessità sanitarie e socio sanitarie delle persone assistite;

c) supportare il personale medico dell’Asl nei criteri di scelta per la destinazione alloggiativa idonea delle persone assistite con disabilità o con specifiche necessità;

d) contribuire alla segnalazione delle persone disabili disperse per le operazioni di ricerca e salvataggio;

e) supportare il personale medico dell’Asl nella individuazione di ricoveri per le persone assistite con disabilità o con specifiche necessità;

f) supportare il personale medico dell’Asl nella riorganizzazione dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria di base.

Scritto dal sito: Quotidiano Sanità; 

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