28 maggio 2020
Cosa abbiamo imparato dalla pandemia per il futuro dell’assistenza
25 maggio 2020
Infermieri né eroi né martiri
Articolo del sito: nurse24.it;
Gli insegnamenti di queste settimane, le relazioni costruite,
la rabbia e la disperazione, ma anche la felicità, l’orgoglio e la stima,
dovranno trovare un respiro più ampio della falsità dell’eroe o del lamento per
il martire o ancor più della rivendicazione immediata, reattiva e corporativa
che grida più al premio che non al cambiamento. Quello che si è appreso in
questi mesi - e che è costato (e continua a costare) un alto prezzo in vite
umane - dovrà essere investito in un impegno che si prolunghi nel tempo per
avere una società migliore, per evitare che i torti vengano cancellati.
L’impressione è che molto presto degli eroi rimarrà poco
L’ultimo report
dell’Inail in merito al contagio da Sars-CoV-2 sul lavoro prende
in considerazione il periodo che intercorre dalla fine di febbraio al 15
maggio, rivelando la cifra di 43.399 denunce, con un aumento di 6.047 casi,
corrispondente al 16,2% circa rispetto
ai 37.352 rilevati in data 4 maggio.
L’età media dei contagiati è di 47 anni e nel
71,7% si tratta di lavoratrici. In aumento anche gli esiti infausti (42)
portando i decessi al totale di 171, che hanno, come valore mediano
dell’età per entrambi i sessi, i 59 anni, di cui il 82,5% dei colpiti è di
sesso maschile.
Le regioni del Nord-Ovest continuano ad
avere più della metà delle denunce (55,2%) e dei casi mortali (57,9%), con alte
percentuali legate alla sola Lombardia: 43,9% dei decessi e il 34,9% dei
contagi.
Le professionalità maggiormente interessate continuano ad essere quelle dei tecnici della salute (in cui prevalgono gli infermieri), seguite da oss e da medici. In buona sostanza si conferma l’andamento delle rilevazioni delle scorse settimane dove alla narrazione del sanitario eroe si affianca quella del sanitario martire.
24 maggio 2020
Ddl contro la violenza sugli operatori sanitari: bene il via libera alla Camera. Tempi rapidi per la legge
17 maggio 2020
Covid. Rapporto Onu: “Le donne stanno pagando il prezzo più alto”
Articolo del sito: quotidianosanità.it
La pandemia rischia di provocare un effetto devastante
sulla condizione femminile nel mondo, non solo nei Paesi in via di sviluppo.
Milioni di posti di lavoro persi, aumento esponenziale di ore non retribuite da
dedicare alla cura della famiglia, dei bambini e degli anziani. “Un mix
esplosivo, che rischia di cancellare, come mai prima, diritti e opportunità per
la popolazione femminile”, dice il Segretario Generale dell’Onu, Antonio
Guterres.
12 maggio 2020
Il ministro agli infermieri: “La vostra è una professione essenziale per il Ssn”
05 maggio 2020
Indicazioni ISS per prevenzione e controllo nelle RSA
Articolo del sito: nurse24.it;
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) l’età media dei pazienti deceduti e positivi al COVID-19 è di 81 anni, circa il 60% dei contagiati ha un’età superiore ai 60 anni e il 95% dei decessi avviene in persone con più di 60 anni e con patologie croniche preesistenti. Gli anziani e le persone affette da patologie croniche rappresentano quindi la popolazione più a rischio nell’attuale era COVID-19. Tutti gli assistiti all’interno delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) sono quindi da considerarsi particolarmente a rischio.
Come prevenire l’infezione da SARS-CoV-2 nelle RSA
- Prevenire
l’ingresso in struttura di casi COVID-19 Preparazione della struttura ad
eventuali casi positivi. Sospensione delle attività di gruppo previste
precedentemente e della condivisione degli spazi comuni
- Formazione
specifica del personale per la conoscenza e la corretta adesione delle
precauzioni standard e delle procedure
di isolamento
- Formazione
dei residenti ed eventuali visitatori
- Elaborazione
di promemoria visivi (ad esempio poster) per sensibilizzare e promuovere i
comportamenti corretti
- Sorveglianza
attiva delle infezioni a carattere respiratorio tra i residenti e gli
operatori
- Restrizione
dell’attività lavorativa degli operatori sospetti o risultati positivi al
test per SARS-CoV-2
- Monitoraggio degli interventi attuati
Tutto il personale sanitario e di assistenza, inclusi gli
addetti alle pulizie, devono ricevere una formazione specifica riguardo
la prevenzione e il controllo delle ICA (infezioni correlate
all’assistenza) e su come prevenire la trasmissione dell’infezione da
SARS-CoV-2.
La formazione dovrebbe essere effettuata tramite sessioni obbligatorie di non più di 2-3 ore che prevedano anche esercitazioni pratiche, come ad esempio la procedura di igiene delle mani e di vestizione e svestizione dei dispositivi di protezione individuale (DPI).
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