28 marzo 2018

Elezioni RSU "Fai la scelta giusta" - UilFpl -



“NOI DELLA UILFPL  NON DENIGRIAMO LE ALTRE SIGLE SINDACALI A SCAPITO DI UN VOTO, MA RISPETTIAMO SOPRATTUTTO IL LAVORO DEGLI ALTRI E LE PERSONE CHE OGNI GIORNO LOTTANO PER IL BENE COMUNE”.

I candidati Uil dell'Asst-Pini-Cto 

27 marzo 2018

Barbagallo: avviata la campagna per le elezioni delle Rsu del Pubblico Impiego



di Uil.it - Si è svolto oggi il Consiglio Confederale UIL allargato ai quadri e ai delegati delle categorie del pubblico impiego.
Il Consiglio Confederale ha aperto formalmente la campagna per le elezioni delle RSU del pubblico impiego che si svolgeranno i prossimi 17-18-19 aprile.

I lavori, presieduti dal Segretario organizzativo, Pierpaolo Bombardieri, sono stati aperti dalla relazione del Segretario generale, Carmelo Barbagallo, e da quella successiva del Segretario confederale, con delega al pubblico impiego, Antonio Foccillo. Dal palco, poi, sono intervenuti i Segretari generali delle categoria interessate, Michelangelo Librandi (UIL FPL), Sonia Ostrica (UIL RUA), Nicola Turco (UIL PA) e Pino Turi (UIL Scuola).

La Uil si presenta a questo appuntamento elettorale conpiù liste e più candidate e candidati in tutti i settori del pubblico impiego, anche forte dell’intesa firmata tra sindacati e Governo il 30 novembre 2016 grazie alla quale, poi, è stata spianata la strada agli accordi per i rinnovi contrattuali nei singoli comparti. Un risultato importante che, finalmente, dopo 10 anni, restituisce dignità contrattuale e retributiva a tutti i lavoratori, rivalutando la loro funzione sociale quale motore della macchina della pubblica amministrazione.

Inoltre, grazie ai rinnovi contrattuali, anche le RSU recuperano pienamente la loro funzione sindacale di contrattazione delle condizioni di lavoro e salariali, all´interno delle singole realtà lavorative.

«Ci avevano messo all´angolo per lunghi anni - ha sottolineato Barbagallo - ma siamo riusciti a sottoscrivere l’accordo quadro e, poi, a rinnovare i contratti: è stata così, finalmente, recuperata una parte del potere d’acquisto. Non basta ancora, è vero, ma a partire da questo primo importante risultato proseguiremo nel nostro impegno per far aumentare ulteriormente gli stipendi con la nuova tornata contrattuale che inizierà già nei prossimi mesi. Inoltre, appena si insedierà il nuovo Governo, avvieremo una campagna per ridurre le tasse ai lavoratori e ai pensionati. Siamo convinti - ha concluso Barbagallo - che alle prossime elezioni per il rinnovo delle RSU del pubblico impiego, i lavoratori premieranno l’impegno, la caparbietà e la voglia di fare sindacato della UIL».




26 marzo 2018

Inizia la nostra campagna elettorale per il rinnovo dell’Rsu - UilFpl -


Recentemente  siamo stati attaccati da alcune Organizzazioni Sindacali  per la firma del rinnovo del contratto, evento che non si verificava da circa 10 lunghissimi anni. 
E ‘stato un attacco frontale, apostrofandoci come dei venduti e che abbiamo permesso con questa firma di abbassare il livello professionale del comparto.

Nonostante questi  attacchi frontali, la UIL FPL ha deciso di mantenere il silenzio e non cadere nelle  provocazioni, perché sapevamo benissimo che si stava alzando un polverone solo perché si avvicinano le elezioni RSU.

E’ molto facile additare gli altri quando si prendono determinate decisioni, ma era doveroso dare un imput ed una scossa importante a tutto il pubblico impiego, perché grazie a questa nostra firma, abbiamo permesso lo sblocco che la cattiva politica sino alla fine di febbraio ci aveva imposto.
Certo , forse si poteva fare di più, ma è un piccolo inizio che ci permetterà di conquistare nuove battaglie e nuovi diritti.

Le provocazioni li lasciamo a chi vive di solo questo.

La UIL FPL Aziendale in  questi ultimi 3 anni ha contribuito a far raggiungere traguardi importanti come:

  • LE PROGRESSIONI ORIZZONTALI PER IL 100% DEL PERSONALE  (NEL 2015 E NEL 2018);
  • GLI ACCORDI SULLA PRODUTTIVITA’ ;
  • IL RICONOSCIMENTO DELLE RISORSE AGGIUNTIVE REGIONALI (RAR) ANCHE PER IL 2017/18;
Se questo è poco, allora vuol dire che forse le altre sigle sindacali vorranno fare quella falsa rivoluzione, fatta  solo di insulti, di arroganza e di odio per chi non la pensa come loro.

La UIL ha semplicemente il sacro santo dovere di ascoltare e di confrontarsi con tutti, senza avere la presunzione di possedere la  “bacchetta magica” nel risolvere i piccoli e i grandi problemi che incontriamo e incontreremo all’interno della nostra realtà lavorativa.

Abbiamo sempre agito per il bene comune e per essere ancora più trasparenti, tra qualche giorno presenteremo nel dettaglio il nostro programma, che porteremo in RSU e al tavolo trattante con l’amministrazione.
“NOI DELLA UILFPL  NON DENIGRIAMO LE ALTRE SIGLE SINDACALI A SCAPITO DI UN VOTO, MA RISPETTIAMO SOPRATTUTTO IL LAVORO DEGLI ALTRI E LE PERSONE CHE OGNI GIORNO LOTTANO PER IL BENE COMUNE”.

I candidati RSU UilFpl ASST - Pini-Cto

24 marzo 2018

Basta con le bugie sul rinnovo contrattuale - Sanità -




di UilFpl.net - “Capiamo che non tutti abbiano consolidato la stessa esperienza di gestione dei tavoli contrattuali, ma speculare a danno dei lavoratori per prendere qualche voto alle elezioni per il rinnovo delle Rsu non è onorevole.”Così Michelangelo Librandi sulle dichiarazioni di sindacati non firmatari dell’accordo.
“Una categoria D del comparto sanità, prenderà in media un aumento mensile tra gli 86,90 Euro e i 94,80 euro e a partire dal 01 gennaio 2019 ci saranno circa 91 euro a lavoratore che saranno destinate in un Fondo specifico per la contrattazione decentrata; risorse che sarà nostro compito ed obiettivo destinare anche all’aumento delle indennità di disagio, ferme da troppo tempo.”

“Vogliamo inoltre ricordare a chi fa finta di dimenticarselo, che il contratto ha validità fino al 31/12/2018 ed entro il mese di giugno di quest’anno la UIL-FPL e le altre sigle sindacali interessate al solo ed esclusivo interesse dei lavoratori, presenterà la nuova piattaforma contrattuale per il rinnovo del triennio 2019-2021.”

17 marzo 2018

CCNL SANITA', UIL FPL: dieci domande e dieci risposte (Rinnovo del Contratto)


 <<La redazione di www.compartosanita.it ha intervistato Maria Vittoria Gobbo, Segretario Nazionale con delega alla Sanità pubblica e privata della UIL FPL su rinnovo sottoscritto>>



1. Sottoscritta la preintesa del rinnovo contrattuale, che riscontro si ha dalla base degli iscritti nel merito dei contenuti dell’accordo?

UIL FPL: Stiamo avendo un buon riscontro, in diretta e da una numerosa platea, partecipando ai congressi provinciali e regionali della UIL FPL in corso proprio in questi giorni su tutto il territorio nazionale. I nostri iscritti hanno capito ed apprezzato come siamo riusciti a conciliare obiettivi, risorse e tempi per portare ai lavoratori il miglior accordo possibile. E nella consapevolezza, come sempre, che ogni accordo non è mai il punto di arrivo ma è il punto di partenza per migliorare i risultati raggiunti, proseguendo nella nostra vertenza.

2. Monta una protesta via social contro le organizzazioni sindacali firmatarie del rinnovo. Ha dei fondamenti una reazione di tale portata?

UIL FPL: A noi non risulta che ci sia fra i lavoratori “in carne ed ossa” un moto di protesta di questa portata. Ci risulta invece il tentativo di fomentarlo con tutti i mezzi, a partire proprio da un utilizzo dei social orchestrato e gonfiato ad arte e dalla diffusione di notizie infondate. In ogni caso le motivazioni addotte da chi non ha sottoscritto la preintesa non hanno subito variazioni neanche a fronte dei sostanziali miglioramenti apportati nel corso della trattativa rispetto ai testi iniziali, quelli si veramente irricevibili. E’ lecito supporre che le motivazioni fossero pregiudiziali e che ci fosse fin dall’inizio la volontà di non firmare, non certo per questioni di merito.

3. L’impianto normativo poteva essere ancora migliorato rispetto al testo definitivo, e se si dove?

UIL FPL: Quando si firma un accordo è perché è stato raggiunto il punto d’incontro massimo realizzabile in quel dato momento tra le volontà delle parti, e che da entrambe è ritenuto sostenibile. Migliorarlo, in trattative successive, non solo è possibile ma è un preciso impegno del Sindacato.

4. Un contratto già in scadenza. Prospettive per migliorarlo nel 2019?

UIL FPL: Da subito in realtà. Dopo la firma del contratto partiremo coi lavori in commissione paritetica sulla revisione e aggiornamento del sistema della classificazione e del sistema indennitario, sull’istituzione delle Aree a partire dall’area socio sanitaria, sulla definizione di nuovi profili. La commissione concluderà i lavori alla fine di luglio ……. giusto in tempo per la piattaforma contrattuale 2019/2021!

5. Ritorna ciclicamente la richiesta di soluzione ai problemi sindacali con l’individuazione dell’area contrattuale autonoma per la professioni infermieristica. La riduzione dei Comparti da 11 a 4 ha messo la parola fine a tale prospettiva. Perché se ne parla ancora, quindi?

UIL FPL: Premesso che in sede di trattativa per la ridefinizione dei Comparti di contrattazione il tema non è stato posto da nessuna delle Confederazioni presenti, noi abbiamo sempre fatto riferimento ad un contesto di solidarietà – quale è quello del contratto collettivo nazionale di lavoro di tutto il personale del SSN – dove però le professioni possano trovare riconosciuta la propria identità, la propria specificità, le proprie necessità. La preintesa rafforza questa impostazione orientando il contratto ad un maggiore riconoscimento delle competenze, delle responsabilità, del disagio lavorativo, secondo direttrici che saranno ulteriormente approfondite nei lavori della commissione paritetica. Anche quella di una apposita sezione contrattuale può essere una strada per dare risposte alla specificità – e alle criticità – della professione e non abbiamo pregiudizi a ragionarne.

6. L’istituto contrattuale che ritiene migliore e peggiore tra quelli sottoscritti.

UIL FPL: E’ stata una trattativa difficile e carica di tensione, nella quale ci siamo rimboccati le maniche per portare a casa, responsabilmente, un risultato nel suo complesso positivo. Perciò non parlerei di istituti peggiori e migliori. Abbiamo ottenuto numerosi buoni risultati e per quelli mancanti continueremo a lavorare dal giorno successivo alla firma del contratto. Tra i punti da evidenziare ci sono sicuramente gli aumenti sul tabellare in linea con l’accordo del 30 novembre e le risorse per la contrattazione integrativa, la piena esigibilità della contrattazione integrativa e del ruolo delle RSU, l’estensione e la rivalutazione delle indennità, i tempi di vestizione, l’ampliamento delle tutele e dei diritti in materie importanti come le terapie salvavita e i congedi dei genitori. Ma è essenziale anche aver respinto il tentativo di aumentare le flessibilità che avrebbe ulteriormente scaricato sulle spalle dei lavoratori le conseguenze della carenza di personale, come pure di aver fronteggiato attacchi – incomprensibili- a specifiche funzioni e a specifiche figure professionali.

7. Se le assemblee dei lavoratori bocciano la preintesa, si torna a contrattare?

UIL FPL: Dai riscontri che abbiamo è un’ipotesi che non si pone. La preintesa ha già avuto un buon impatto nei territori e al più presto saremo nelle aziende ed enti sanitari per illustrarne meglio i benefici economici e normativi, ma anche per valorizzare come essa segni definitivamente quel “cambio di rotta” nei confronti del lavoro pubblico per il quale ci siamo battuti tutti insieme negli ultimi 10 anni.

8. Con le RSU alle porte, il voto premierà chi ha sottoscritto o chi si è tenuto fuori dalla contrattazione?

UIL FPL: Ci sono due modi per il Sindacato di affrontare i momenti decisivi come il rinnovo di un contratto : uno è quello di “chiamarsi fuori” e cercare di acquistare meriti – leggi iscritti e consensi – denigrando gli altri e uno è quello di assumersi la responsabilità di fare delle scelte- anche difficili – per poter migliorare le condizioni economiche e normative dei lavoratori. Sono certa che al momento giusto i lavoratori sapranno distinguere tra chi ha lavorato e ci ha messo la faccia per portare dei risultati e chi invece si è preoccupato soprattutto di stroncarli per farsi propaganda.

9. Rientreranno dalla finestra ad Aprile, dopo le RSU, coloro che sono usciti dalla porta dell’ARAN a Febbraio?

UIL FPL: Direi che è abbastanza scontato. Non aver firmato, adesso è il cavallo di battaglia per la loro campagna elettorale salvo poi – una volta elette le RSU – sottoscrivere per adesione quello stesso contratto che oggi dichiarano irricevibile. I lavoratori vedranno e giudicheranno.

10 .Non le pare un vulnus ed una anomalia convocare una contrattazione a scioperi proclamati e che chi li abbia proclamati sia stato presente ai lavori senza sottoscrivere il rinnovo?

UIL FPL: Certamente è “anomalo” dichiarare scioperi prima ancora che la trattativa entri nel vivo. In effetti l’incontro è stato convocato prima del giorno dello sciopero e c’era la convinzione che alla mezzanotte i sindacati che lo avevano proclamato avrebbero abbandonato il tavolo, costringendo così anche le altre organizzazioni sindacali a interrompere la trattativa. Ma così non è stato e la trattativa ha proseguito con la loro presenza fino al momento della firma. Certamente “anomalo” anche questo, ma con un significato molto chiaro.

Cosa è indispensabile per il futuro degli infermieri




<< La FNOPI ha elaborato un documento che riassume e coagula i tanti report prodotti, dal rapporto Oasi 2017 del Cergas Bocconi, al Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato per sottolineare, diffondere e  far recepire le istanze dell'immediato futuro dei professionisti infermieri>>.
Mancano Professionisti, mancano anche gli infermieri, tutti lanciano il loro grido di allarme, nessuno si sottrae.
A mancare, però, è soprattutto un serio ed equilibrato rapporto tra i professionisti che si realizzi attraverso lo sviluppo delle competenze.
Basta alle manovre demagogiche che affondano il Ssn. Una scelta che oggi condiziona il futuro per i prossimi 30 anni.
Il Paese ha bisogno di infermieri e di infermieristica. Eppure il Ssn vede un costante decremento del numero di professionisti in Sanità e conseguentemente una sempre minore capacità di rispondere ai bisogni di salute della popolazione. Su questa impostazione la comunità degli infermieri chiama a un confronto esplicito la politica Nazionale e Regionale.
Di seguito pubblichiamo il posizionamento della Federazione Nazionale degli Infermieri e infermieri pediatrici, il più numeroso ordine Italiano con oltre 440000 iscritti.

Sempre meno professionisti: 7 anni di decremento per tutti, nessuno escluso

In Italia ci sono molto meno infermieri della media Ocse, in particolare se rapportato al numero dei medici.
Lo ha dichiarato l’Ocse nel suo ultimo rapporto sulla salute 2017 (Health at Glance) offrendo anche evidenze grafiche della sua affermazione:

Il rapporto dell’Ocse si basa sul numero complessivo di medici attivi e di infermieri attivi (che esercitano cioè a qualunque titolo – nel pubblico, nel privato ecc. – la professione), ma in generale le soluzioni proposte per migliorare un servizio sanitario giudicato già, comunque, tra i migliori dei 29 principali paesi dell’Organizzazione, sono tra gli altri, quelle di un maggior coinvolgimento dei pazienti nei processi decisionali, una migliore informazione sulle prescrizioni inadeguate, l’introduzione di più infermieri.

Fin qui i dati e i giudizi internazionali.

La situazione analitica nel nostro paese è tuttavia anche più netta: di infermieri dal 2010 al 2016 (secondo i dati del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato) se ne sono persi circa 13mila e di medici circa 6mila.

I fattori che hanno determinato l’emorragia di personale sono noti: invarianza delle risorse, sia complessive (le previsioni di finanza pubblica indicano una progressiva riduzione del peso della spesa sanitaria pubblica sul PIL dal 6,7 al 6,3 del 2020) sia settoriali (vincolo del -1,4 delle spese del personale sul 2004 e blocchi per le regioni in piano di rientro). E di conseguenza blocco del turn over che penalizza in modo graduale le Regioni partendo da un minore intensità per quelle benchmark fino a un vero e proprio muro che si è creato per quelle invece in piano di rientro, quasi tutte del Sud e che coinvolgono oltre il 45% della popolazione italiana.

Attualmente il rapporto medici infermieri è costante nel tempo, ma perché segue le carenze progressive delle due professioni. il rapporto infermieri medici in ospedale è passato ad esempio da 2,48 del 2010 a 2,52 del 2016.


Il profilo di salute degli italiani ha bisogno di infermieri e di una politica lungimirante e illuminata

Intanto sono diventati sempre più chiari almeno due elementi di contesto, la cui significatività è destinata ad aumentare nel futuro:
a) la cronicità e la demografia in genere aumentano i bisogni di assistenza (area largamente presidiata dagli infermieri) rispetto a quelli strettamente clinici;
b) la crescita professionale degli infermieri permette di allargare il loro perimetro di azione alleggerendo il lavoro medico e consentendo ai medici stessi di focalizzarsi sulle aree di cura in cui fanno realmente la differenza (i medici sono una risorsa più scarsa e costosa e vanno impiegati dopo avere “saturato” le potenzialità infermieristiche).
Attualmente il dibattito è attraversato da periodici allarmi di taglio “settoriale”: mancano medici negli ospedali, mancano infermieri, mancano medici di famiglia. L’assenza di ogni riferimento a orizzonti complessivi, come, ad esempio, i vincoli finanziari e reali che i diversi Ssr sperimentano e la necessità di operare delle scelte sul mix delle assunzioni (ogni assunzione ne preclude un’altra), comporta il prevalere di logiche incrementali basate sugli equilibri consolidati e sui rapporti di forza (capacità di interlocuzione e di interdizione) tra le diverse professioni e discipline.
Si tratta, invece, di modificare la composizione del personale nel quadro descritto di invarianza delle risorse. Da questo punto di vista il vincolo reale con cui il sistema deve fare i conti non è – o non solo e comunque non prioritariamente - quello di una carenza di specialistici medici, ma delle risorse a disposizione per assumere il personale nel suo insieme.
Balza subito agli occhi l’assoluta difformità in questo senso di un’assistenza che così strutturata non può tenere conto dei bisogni di continuità dei cittadini, peraltro chiaramente espressi dalla ricerca di un’assistenza sul territorio pressoché, attualmente, assente.
La Federazione degli infermieri ha calcolato che per far fronte nell’immediato al bisogno di salute sul territorio delle persone con patologie croniche e non autosufficienza, oltre ai medici di medicina generale per quel che attiene alla diagnosi e alla terapia, servono per l’assistenza continua di cui questi soggetti hanno bisogno almeno 31mila infermieri (uno ogni 500 persone con queste caratteristiche che in Italia sono oltre 16 milioni).
E in ospedale per far fronte alle carenze create dalle manovre legate a tagli e risparmi e per rispettare i parametri dettati dalle norme europee su turni e orari di lavoro servono almeno altri 21mila infermieri, ricomponendo anche le carenze create dai vari blocchi del turn over.
La proiezione con questo andamento è quella di un fabbisogno al 2021 di ben 63000 infermieri che mancheranno all'appello! (proiezioni Oms/Istat/Eurostat con l'aumento del 3% di cronici e non autosufficienti)
Secondo un recente studio pubblicato sul British Medical Journal il tasso di mortalità in ospedale risulta del 20% inferiore quando ogni infermiere ha in carico un numero di pazienti pari a 6 o meno, rispetto a quei contesti dove ogni singolo infermiere ha in carico 10 o più pazienti. Nel nostro Paese ogni infermiere ha in carico in ospedale in media 12 pazienti.

Ripensare il Ssn partendo dalla rimodulazione delle competenze e dei modelli organizzativi

Il sistema sanitario non riesce a modificare i propri assetti di fondo e a ripensare se stesso.

Lo scenario da ricercare è quello di una “trasformazione strutturale” nella organizzazione del lavoro che deve riuscire a produrre un sistema, come indicano anche i parametri e le organizzazioni internazionali, a minore densità medica (maggiore focalizzazione e specializzazione) per lasciare spazio ad altre figure.

Dobbiamo riuscire ad aumentare rapidamente il rapporto infermieri medici per accompagnare l’evoluzione dei bisogni e migliorare appropriatezza e sostenibilità del sistema, soprattutto nelle regioni in cui demografia ed epidemiologia rendono il gap bisogni offerta più ampio.

Per realizzare l’obiettivo è necessario:

a) definire target espliciti di rapporto infermieri medici da raggiungere entro periodi determinati;
b) accompagnare i cambiamenti con azioni (sperimentazioni, formazione, trasferimento di esperienze, …) che aiutino l’evoluzione del sistema verso una minore densità medica (vedi distribuzione dei compiti tra medici e infermieri in UK).


Perché l'infermiere e l'infermieristica è luna delle risposte sensate che servono al Paese

 L'infermiere è un professionista con competenze elevate ed elevabili che potrebbe dare, con il giusto supporto politico, risposte immediate, appropriate e di qualità.

Poiché l’offerta condiziona la domanda, ma soprattutto poiché la formazione dei professionisti è lunga e costosa, in quasi tutti i Paesi esistono forme più o meno stringenti di programmazione del personale sanitario che tengono conto sia della evoluzione nei bisogni che di quella prevedibile nei sistemi di offerta. Investire quindi sull'autonomia infermieristica che possa agire su competenze oggi contendibili, può da subito dare risposte concrete, di qualità e di sicurezza alla popolazione.

Ed è importante distinguere gli orizzonti temporali rilevanti per le decisioni, in particolare è pericoloso, oltreché inutile, immaginare risposte ai problemi di oggi con azioni che producono i loro effetti solo sul medio-lungo periodo.

L'infermiere è la risposta a questo pericolo che risponde secondo logiche di appropriatezza clinica organizzativa: ovvero individuare il giusto bisogno, il giusto contesto, il giusto rapporto costo/beneficio, il giusto intervento ma soprattutto il giusto professionista. Ad oggi quest'ultima variabile continua ad essere una variabile inascoltata nonostante le evidenze scientifiche disponibili.

Conclusioni

 Il sistema è complesso e non vogliamo banalizzarlo attraverso slogan o renderlo malleabile alle nostre istanze. La sanità ha bisogno non solo di professionisti, ma di appropriatezza: garantire ovvero il giusto professionista che possa essere messo in grado di rispondere al giusto bisogno, nel giusto contesto, con il giusto utilizzo di risorse nella maggiore autonomia possibile. Serve una visione più ampia e coraggiosa. Gli infermieri sono qui ad illustrarvi cosa serve al Paese, non cosa serve alle professioni.

E lo ripetiamo: mancano professionisti, mancano anche gli infermieri, tutti lanciano il loro grido di allarme, nessuno si sottrae. A mancare, però, è soprattutto un serio ed equilibrato rapporto tra i professionisti che si realizzi attraverso lo sviluppo delle competenze.

Basta alle manovre demagogiche che affondano il SSN. 

Una scelta oggi condiziona il futuro per i prossimi 30 anni.





15 marzo 2018

di Barbagallo (Segretario generale Uil) - Il rinnovo del contratto restituisce dignità al lavoro pubblico -



di Uil.it - “Dopo nove anni di chiusura da parte dei Governi, è finalmente arrivata la ‘novità’ del contratto che restituisce dignità al lavoro pubblico”. Lo ha detto il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, intervenendo, a Bari, all’Attivo regionale della UilFpl.


 All’assemblea dei delegati della categoria, che si è svolta nel padiglione Balestrazzi del Policlinico del capoluogo regionale, hanno partecipato, tra gli altri, il Segretario generale della Uil Fpl, Michelangelo Librandi, e il Segretario generale della Uil Puglia, Aldo Pugliese. Al centro della riunione, l’analisi e l’approfondimento dei contenuti del contratto di categoria appena firmato.

“E’ stato non solo confermato il contratto nazionale - ha sottolineato Barbagallo - ma è stata anche sbloccata la contrattazione per il salario accessorio che potrà far accrescere ulteriormente il reddito dei lavoratori, oltre quanto ottenuto con il Ccnl. Se pensiamo che si era partiti da una proposta di aumento di soli 5 euro, il risultato conseguito è davvero importante”.

Il leader della Uil, poi, ha ricordato il prossimo imminente appuntamento per le elezioni delle Rsu alle quali, finalmente, proprio grazie all’intesa raggiunta, sarà restituito un ruolo fondamentale per la tutela dei lavoratori del settore: “Ci sarà la possibilità di tornare a contrattare le condizioni di lavoro a livello locale e aziendale: le Rsu, che fino a poco fa, non avevano più alcun compito - ha concluso Barbagallo - potranno tornare al centro dell’azione sindacale”.

08 marzo 2018

Auguri a tutte le donne





SENTITI VIVA 

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.

Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.

Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!


Santa Teresa di Calcutta 

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