28 dicembre 2020
Coronavirus, quasi 90mila operatori sanitari contagiati!
27 dicembre 2020
Coronavirus, la testimonianza: "Io disabile ricoverato per Covid vi chiedo di stare attenti"
23 dicembre 2020
Auguri di buon Natale
di UilFpl aziendale;
La UilFpl aziendale augura agli operatori sanitari, agli amministrativi e a tutti i lavoratori dell’Asst Pini-Cto, buon Natale e buone feste.
Cerchiamo di vivere questi giorni all'insegna della responsabilità!
Auguri a voi e alle vostre famiglie!
22 dicembre 2020
Vaccino Covid. “67% popolazione disponibile a farlo, tra gli anziani si sale all’84%”
16 dicembre 2020
Tredicesima: quando arriva?
12 dicembre 2020
Giornata internazionale della Copertura Sanitaria Universale
La UilFpl aziendale rappresenta tutti i lavoratori
11 dicembre 2020
CGIL, CISL e UIL su sanità
10 dicembre 2020
Legge di Bilancio 2021: nessuno tocchi l’indennità di specificità degli infermieri
08 dicembre 2020
Rivendichiamo più sicurezza, efficienza nei servizi e rispetto dei diritti contrattuali #Sciopero
Questo sciopero del pubblico in data 09/12/2020 del pubblico impiego, se lo è dichiarato il Governo da solo. Non ha detto di "no" ai Sindacati, ma ha voltato le spalle alle richieste di tre milioni di lavoratori che, come gli infermieri, gli operatori sanitari, gli addetti alla sicurezza, hanno lavorato in questo anno mettendo anche a rischio la loro stessa salute per salvaguardare la nostra.
Queste persone, queste donne e questi uomini, chiedono, tra l'altro, più attenzione alla sicurezza, più efficienza nei servizi ai cittadini e il rispetto dei diritti contrattuali. Per rivendicare tutto ciò, sono costrette a incrociare le braccia e a rinunciare a una giornata del loro stipendio.
Noi saremo al loro fianco, per difendere il lavoro e per assicurare a tutti i cittadini una Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente.
29 novembre 2020
OCSE: infermieri fondamentali. Ma in Italia sono troppo pochi
di Fnopi.it;
Gli infermieri sono aumentati nell’OCSE, ma non in Italia, dove sono sempre 5,7 per 1000 abitanti contro una media dei Paesi dell’Organizzazione di 8,2, con tutti gli Stati del Nord Europa al disopra di 10 infermieri ogni 1000 abitanti e solo alcuni dell’est europeo (Slovacchia, Cipro, Polonia, Lettonia, Bulgaria, Grecia, Serbia, Montenegro, Macedonia e Turchia), al di sotto.
Eppure, sottolinea l’OCSE nel suo nuovo rapporto Health at a Glance Europe 2020, presentato oggi, “gli infermieri svolgono un ruolo fondamentale nel fornire assistenza negli ospedali e negli istituti di assistenza a lungo termine in circostanze normali, e il loro ruolo è stato ancora più critico durante il COVID-19 pandemia”.
La carenza preesistente di infermieri – in Italia storicamente è di almeno 53.000 unità – è stata aggravata durante l’apice della pandemia, anche dal fatto che molti infermieri sono stati infettati dal virus. Nel nostro Paese secondo gli ultimi dati forniti dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) basate sulle rilevazioni e sui rapporti INAIL, sono oltre 28.000 (in aumento) con 49 decessi a oggi.
01 novembre 2020
Nel mondo il Covid, ha già ucciso 1500 infermieri
28 ottobre 2020
Gli errori/orrori di chi gestisce la sanità pubblica
21 ottobre 2020
UilFpl-Cisl-Fials uniti per richiedere gli screening Covid-19 per tutto il personale
Con la presente,
i sottoscritti: Amato De Gregorio, (Cisl -RSU), Umberto Secondo (Fials -Rsu), Sternativo Pietro (Fials Rsu), Giuseppe Cotroneo (Coordinatore area infermieristica UilFpl aziendale),
chiedono:
dati i recenti e multipli casi di positività tra il personale dirigenziale e del comparto, quale strategia aziendale di prevenzione e di tutela dei lavoratori l'amministrazione vuole attuare (tamponi con cadenza periodica, esami ematochimici, test rapidi) al fine di evitare una diffusione del virus tra i dipendenti.
In attesa di un celere riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Sternativo Pietro
Amato De Gregorio
Giuseppe Cotroneo
Umberto Secondo
20 ottobre 2020
Invitiamo tutti alla responsabilità! #UilFpl
Siamo chiamati ancora una volta ad essere protagonisti per il bene comune e questo deve onorarci, ma nello stesso tempo dobbiamo tenere alta la guardia per tutelare la nostra e la salute del nostro prossimo.
Lottiamo tutti insieme, perché solo così sconfiggeremo il virus.
Non molliamo!
Scritto da Giuseppe Cotroneo
12 ottobre 2020
Risposta dell' Asst Pini-Cto riguardo la chiusura della mensa
Vi comunichiamo la risposta dell'azienda Pini-Cto, riguardo la motivazione della chiusura della mensa. Questo è il post della richiesta.
Di seguito la risposta dell'azienda in formato PDF:
26 settembre 2020
Comunicazione urgente ai dipendenti (lettera all'amministrazione per chiusura mensa)
18 settembre 2020
Covid. In Lombardia 76 decessi tra il personale sanitario su 12 mila contagiati, oltre 3mila nelle Rsa
07 agosto 2020
Il Ddl Antiviolenza è legge
01 agosto 2020
Come stanno gli infermieri dopo il Covid-19
Impatto psicologico
della pandemia Covid-19 sugli infermieri
Gli effetti psicologici secondari alla pandemia sono legati
ai più svariati motivi: dall’incertezza della durata della crisi, alla mancanza
di terapie comprovate o all’assenza di un vaccino; alla carenza di DPI, fino
alla paura di contagiarsi o contagiare un membro della propria famiglia.
Gli studi condotti a livello internazionale hanno
evidenziato come l’impatto psicologico secondario al COVID–19 sia analogo a
quello emerso nelle pandemie precedenti, come la SARS o l’influenza da H1N1.
Tutti gli studi mettono in luce come gli effetti principali sugli operatori siano ansia, depressione, attacchi di panico e come tutti questi elementi siano più intensi fra coloro che operano in un’U.O. a contatto con la malattia da COVID, o fra coloro che hanno famigliari o amici affetti da COVID.
19 luglio 2020
Sempre più infermieri pensano di abbandonare la professione
10 luglio 2020
La quiete dopo la tempesta. Forse!
Articolo del sito: nurse24.it;
Il COVID-19 ci ha colpito all’improvviso, assestando un bel destro alla bocca dello stomaco del sistema sanitario. Abbiamo barcollato, siamo caduti in ginocchio, l’arbitro ha cominciato a contare, ma poi ci siamo rialzati. Abbiamo utilizzato le nostre risorse più intime, la nostra competenza professionale, le nostre capacità sociali, abbiamo dimostrato quello che in gergo calcistico chiamerebbero “attaccamento alla maglia”. Di fatto, però, abbiamo sopperito a delle mancanze e ci siamo fatti carico di fardelli lasciati per anni a giacere nello scantinato del sistema sanitario. Ora che la tempesta sembra essere passata e che l’attenzione mediatica piano piano si sta catalizzando verso altri problemi che probabilmente caratterizzeranno gli anni a venire, siamo più che mai esposti al rischio di fallire clamorosamente come categoria professionale e come sistema in generale.
Riorganizzare il
sistema sanitario è un obbligo soprattutto morale
Sembra passata un’eternità eppure, calendario alla mano, sono trascorsi solamente quattro mesi dall’inizio della pandemia che ha colpito e stravolto il nostro Paese. Centoventi giorni in cui si è detto e fatto di tutto, enfatizzato e mitizzato il lavoro dei sanitari, ricostruito l’orgoglio nazional-popolare, preso coscienza di un sistema sanitario per troppo tempo lasciato alla deriva, sbandierato proclami politici di ripartenze più o meno improbabili dell’economia e sacrifici, sacrifici da parte dei cittadini ed enormi sacrifici da parte di chi ha combattuto in prima linea un nemico tanto infame quanto invisibile.
28 giugno 2020
Decreto Rilancio. Fnopi: “Anche le Regioni dicono sì all’infermiere di famiglia con ruolo di governo nei servizi infermieristici distrettuali”
I nuovi infermieri di famiglia e comunità previsti nel decreto Rilancio dovranno avere un ruolo di governo nell’ambito dei servizi infermieristici distrettuali. E fino a fine anno le Regioni possono, “in relazione ai modelli organizzativi regionali, procedere, anche in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente, ad assumere con contratti di lavoro subordinato, con decorrenza successiva al 14 maggio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, o, in deroga all’articolo 7 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ad acquisire prestazioni di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, con decorrenza successiva al 14 maggio 2020 e fino al 31 dicembre 2020” infermieri che, come dice già il decreto non si trovino in costanza di rapporto di lavoro subordinato con strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate, in numero non superiore a otto unità infermieristiche ogni 50.000 abitanti.
Poi dal 2021 le aziende e gli enti del Ssn possono procedere al reclutamento di infermieri in numero non superiore ad 8 unità ogni 50.000 abitanti, attraverso assunzioni. È questa la proposta di emendamento al Dl Rilancio messa a punto dalla Commissione salute delle Regioni che attende solo il via libera all’accordo sui finanziamenti per essere consegnata a Governo e Parlamento.
Per l’esigenza – come spiegano le stesse Regioni - di privilegiare le assunzioni con rapporto di lavoro subordinato rispetto ai contratti di lavoro autonomo, in linea con quanto previsto dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
23 giugno 2020
Stati generali: le proposte degli infermieri
09 giugno 2020
Investire negli infermieri per avere più salute e innovare il Ssn
Articolo del sito: Fnopi.it,
L’assistenza sul territorio è il tassello fondamentale per
la tutela della salute dei cittadini, come anche la pandemia ha dimostrato.
E l’assistenza sul territorio si fa concretizzando reti
territoriali multiprofessionali di cui esistono già i presupposti normativi
come l’ospedale
di comunità a gestione infermieristica, normato a inizio 2020 da
un’intesa Stato-Regioni.
Questo eviterebbe il ricorso indiscriminato e penalizzante
dal punto di vista delle attese e della qualità dell’assistenza erogabile ai
pronto soccorso e agli ospedali per acuti.
E si fa grazie all’infermiere di famiglia e comunità,
previsto nel Patto
per la salute 2019-2021 e ora anche dal decreto Rilancio.
“Secondo la ricerca CENSIS-FNOPI – spiega Francesco Maietta, responsabile politiche sociali CENSIS – l 92,7% degli italiani (con punte fino del 94,3% nel Nord-Est e del 95,2% tra i laureati) ritiene positivo potenziare il numero e il ruolo degli infermieri nel Ssn e il 91,4% degli italiani (il 95,1% delle persone con patologie croniche, il 92,6% dei cittadini nel Sud) ritiene l’infermiere di famiglia o di comunità una soluzione per potenziare le terapie domiciliari e riabilitative e la sanità di territorio, fornendo così l’assistenza necessaria alle persone non autosufficienti e con malattie croniche”.
28 maggio 2020
Cosa abbiamo imparato dalla pandemia per il futuro dell’assistenza
25 maggio 2020
Infermieri né eroi né martiri
Articolo del sito: nurse24.it;
Gli insegnamenti di queste settimane, le relazioni costruite,
la rabbia e la disperazione, ma anche la felicità, l’orgoglio e la stima,
dovranno trovare un respiro più ampio della falsità dell’eroe o del lamento per
il martire o ancor più della rivendicazione immediata, reattiva e corporativa
che grida più al premio che non al cambiamento. Quello che si è appreso in
questi mesi - e che è costato (e continua a costare) un alto prezzo in vite
umane - dovrà essere investito in un impegno che si prolunghi nel tempo per
avere una società migliore, per evitare che i torti vengano cancellati.
L’impressione è che molto presto degli eroi rimarrà poco
L’ultimo report
dell’Inail in merito al contagio da Sars-CoV-2 sul lavoro prende
in considerazione il periodo che intercorre dalla fine di febbraio al 15
maggio, rivelando la cifra di 43.399 denunce, con un aumento di 6.047 casi,
corrispondente al 16,2% circa rispetto
ai 37.352 rilevati in data 4 maggio.
L’età media dei contagiati è di 47 anni e nel
71,7% si tratta di lavoratrici. In aumento anche gli esiti infausti (42)
portando i decessi al totale di 171, che hanno, come valore mediano
dell’età per entrambi i sessi, i 59 anni, di cui il 82,5% dei colpiti è di
sesso maschile.
Le regioni del Nord-Ovest continuano ad
avere più della metà delle denunce (55,2%) e dei casi mortali (57,9%), con alte
percentuali legate alla sola Lombardia: 43,9% dei decessi e il 34,9% dei
contagi.
Le professionalità maggiormente interessate continuano ad essere quelle dei tecnici della salute (in cui prevalgono gli infermieri), seguite da oss e da medici. In buona sostanza si conferma l’andamento delle rilevazioni delle scorse settimane dove alla narrazione del sanitario eroe si affianca quella del sanitario martire.
24 maggio 2020
Ddl contro la violenza sugli operatori sanitari: bene il via libera alla Camera. Tempi rapidi per la legge
17 maggio 2020
Covid. Rapporto Onu: “Le donne stanno pagando il prezzo più alto”
Articolo del sito: quotidianosanità.it
La pandemia rischia di provocare un effetto devastante
sulla condizione femminile nel mondo, non solo nei Paesi in via di sviluppo.
Milioni di posti di lavoro persi, aumento esponenziale di ore non retribuite da
dedicare alla cura della famiglia, dei bambini e degli anziani. “Un mix
esplosivo, che rischia di cancellare, come mai prima, diritti e opportunità per
la popolazione femminile”, dice il Segretario Generale dell’Onu, Antonio
Guterres.
12 maggio 2020
Il ministro agli infermieri: “La vostra è una professione essenziale per il Ssn”
05 maggio 2020
Indicazioni ISS per prevenzione e controllo nelle RSA
Articolo del sito: nurse24.it;
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) l’età media dei pazienti deceduti e positivi al COVID-19 è di 81 anni, circa il 60% dei contagiati ha un’età superiore ai 60 anni e il 95% dei decessi avviene in persone con più di 60 anni e con patologie croniche preesistenti. Gli anziani e le persone affette da patologie croniche rappresentano quindi la popolazione più a rischio nell’attuale era COVID-19. Tutti gli assistiti all’interno delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) sono quindi da considerarsi particolarmente a rischio.
Come prevenire l’infezione da SARS-CoV-2 nelle RSA
- Prevenire
l’ingresso in struttura di casi COVID-19 Preparazione della struttura ad
eventuali casi positivi. Sospensione delle attività di gruppo previste
precedentemente e della condivisione degli spazi comuni
- Formazione
specifica del personale per la conoscenza e la corretta adesione delle
precauzioni standard e delle procedure
di isolamento
- Formazione
dei residenti ed eventuali visitatori
- Elaborazione
di promemoria visivi (ad esempio poster) per sensibilizzare e promuovere i
comportamenti corretti
- Sorveglianza
attiva delle infezioni a carattere respiratorio tra i residenti e gli
operatori
- Restrizione
dell’attività lavorativa degli operatori sospetti o risultati positivi al
test per SARS-CoV-2
- Monitoraggio degli interventi attuati
Tutto il personale sanitario e di assistenza, inclusi gli
addetti alle pulizie, devono ricevere una formazione specifica riguardo
la prevenzione e il controllo delle ICA (infezioni correlate
all’assistenza) e su come prevenire la trasmissione dell’infezione da
SARS-CoV-2.
La formazione dovrebbe essere effettuata tramite sessioni obbligatorie di non più di 2-3 ore che prevedano anche esercitazioni pratiche, come ad esempio la procedura di igiene delle mani e di vestizione e svestizione dei dispositivi di protezione individuale (DPI).
02 maggio 2020
Dal 4 maggio comincia un viaggio diverso #AtmMilano
01 maggio 2020
Milano, infermiera si suicida impiccandosi. Lavorava in reparto Covid
26 aprile 2020
A marzo raddoppiati gli infortuni sul lavoro in sanità denunciati all’Inail. E tre denunce su quattro riguardano il Coronavirus
24 aprile 2020
Supporto psicologico ai sanitari, parte l'iniziativa Inail #UilFplinforma
Inail, in collaborazione con il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop), ha attivato una iniziativa nazionale diretta a promuovere sul territorio servizi di supporto psicologico per gli operatori sanitari coinvolti nell'emergenza Covid-19.
Covid-19
e supporto psicologico ai sanitari: l'iniziativa Inail-Cnop
Con
la pubblicazione sul sito dell'Inail delle indicazioni procedurali e degli
strumenti utili per realizzare interventi individuali sul territorio, ha preso
il via l'iniziativa promossa dall'Istituto, in collaborazione con il Consiglio
nazionale dell'Ordine degli Psicologi (Cnop), con l'obiettivo
di contribuire alla gestione dello stress e alla prevenzione del burnout di
tutti gli operatori sanitari impegnati nell'emergenza Coronavirus.
L'iniziativa
prevede, in particolare, la creazione di task force di psicologi nelle
strutture sanitarie su tutto il territorio nazionale per l'attivazione
di servizi di supporto al
personale sottoposto allo stress cronico provocato dall'attuale emergenza
epidemiologica, che può tradursi in un impoverimento delle energie e in
un aumento della distanza mentale e dei sentimenti negativi nei confronti del
lavoro e degli altri.
Lo scrive in una nota l'Inail, Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro. Medici, infermieri, operatori delle ambulanze, assistenti sociali e domiciliari - sottolinea il presidente dell'Inail, Franco Bettoni - sono sottoposti da settimane a un carico di lavoro estenuante, a cui si somma la pressione fortissima che deriva dal contatto quotidiano con la sofferenza e dalla paura di essere contagiati e di contagiare i propri familiari.
23 aprile 2020
Ecco come valorizzare chi ha combattuto il virus anche a mani nude. Le proposte di Cgil, Cisl e Uil
Lettera inviata al Quotidiano sanità da parte di Uil, Cisl, Cgil;
Orari
di lavoro dilatati, turni senza soluzione di continuità, tutto determinato
dall’esigenza di non sguarnire reparti che si affollavano, di minuto in minuto,
di pazienti affetti da Covid19 da curare senza una terapia specifica, con
difficoltà nei processi diagnostici, in carenza di ventilatori, senza
protocolli omogenei che da subito definissero percorsi separati dai pronto
soccorso alle degenze. Per questi lavoratori non ci sono oggi riconoscimenti
adeguati ipotizzabili al contributo che stanno dando nell’Emergenza.
Gentile
Direttore,
tre mesi di Covid19. Tre mesi di emergenza sanitaria. Dei tanti numeri che si rincorrono ogni giorno e che tracciano la mappa dei contagi, quello che si sottolinea raramente è che quei numeri che ci spaventano cosi tanto potevano essere molto più elevati se a contenere l’emergenza, spesso a “viso scoperto e mani nude”, non ci fosse stato il coraggio e la resistenza dei professionisti sanitari.
Senza Sanità Pubblica la pandemia poteva trasformarsi in una tragedia di proporzioni ben più rilevanti. Come spesso accade nelle prime ore, quando grazie proprio ad una professionista sanitaria si è compreso che nel nostro Paese era presente il virus Sars-Cov2, l’attenzione delle sigle sindacali FpCgil Cisl Fp e Uil Fpl si è concentrata sulla sicurezza.
La carenza dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) è stata da subito il punto centrale della vertenza portata avanti in tutte le aziende e nei confronti del Governo.
20 aprile 2020
COVID-19: Manifesto deontologico degli infermieri per i cittadini
Articolo di Finopi.it,
Non eroi, ma professionisti scientificamente, responsabilmente e deontologicamente preparati.
E i cittadini devono saperlo: quella dell’infermiere è una visione del bene collettivo che prevale su quella dell’interesse individuale.
Per questo la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), a un anno dal varo del nuovo Codice deontologico degli infermieri, ha messo a punto un “Manifesto deontologico” per la pandemia COVID-19, perché, si legge nel documento, “in un momento di difficoltà estrema, nel quale tutto sembra diventare impervio e nel quale più forte, e giustificata, è la tentazione di semplificare, crediamo che le qualità professionali e deontologiche degli infermieri possano e debbano essere portate in primo piano, praticate, comunicate ai cittadini”.
Gli infermieri non hanno dubbi e lo scrivono a chiare lettere: “Il racconto, oggi così enfatizzato, dell’eroismo dei professionisti della sanità, domani potrebbe diventare un ricordo, superato da nuovi argomenti, da conflitti, dalla superficialità della comunicazione.
“Bisogna allora investire per far diventare permanente la percezione sociale del ruolo dell’infermiere, fatta anche del contenuto etico della professione”, afferma la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli.
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Sportello sindacale Pini-Cto. Ecco le date di OTTOBRE e NOVEMBRE 2021
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